Giulia è la protagonista della nostra seconda storia di divani. Era indecisa se sceglierne uno in pelle o uno in tessuto. Alla fine abbiamo trovato un buon compromesso.
Storie di divani.
Giulia vive in un appartamento che contiene tutta la sua vita. Lo spazio dove abita, si confonde e si fonde con gli ambienti di lavoro. Giulia è una insegnante all’istituto d’arte, ma il suo vero sogno sarebbe vivere facendo la pittrice. “Professoressa precaria e solo per quest’anno.” Tiene a precisare subito, mentre noi osserviamo alcune delle sue opere appoggiate al muro di casa.
La stanza intorno a noi è un grande loft ricavato da ambienti una volta deputati a luoghi di lavoro.
“Una volta questa stanza era un allevamento per i bacchi da seta”: precisa Giulia.
Le grandi vetrate di metallo nero e l’abbondanza di luce naturale ci avevano fatto presagire si trattasse di vecchi stanzoni di un setificio.
“Mi piace pensare che tra queste mura sia nata della preziosa seta, e che la stessa lucentezza che una volta la illuminava adesso si poggi sui miei quadri.”
Sognatrice, lo avevamo capito, Giulia è una sognatrice!
Come aiutare quindi questa giovane donna nella scelta del suo rivestimento perfetto?
Sulla dimensione del divano ci siamo capiti subito. La grandezza della stanza permette ampio margine di progettazione, e difatti Giulia sceglie una composizione a angolo vasta, con un elemento a seduta libero da schienale e che permette di inserire un tavolino di supporto.
“Come potete immaginare, quando c’è da organizzare qualcosa, casa mia è la prima scelta. Non ho molti mobili, gli spazi sono ampi perché spesso mi devo muovere per il mio lavoro con materiali, e quindi quando è la sera giusta si viene tutti da me.”
“E meno male!” aggiungiamo noi.
Ci capita sempre meno di poter allargarci con una composizione di divani ampia. La situazione è quasi sempre l’opposto e le difficoltà progettuali non poche.
Ma il vero cruccio di Giulia è la scelta del rivestimento del divano.
A lei piace il nabuk, quella morbida pelle che spesso viene utilizzata anche per fare scarpe e borse: “Ma sono un disastro! Potete immaginare quanto difficile sarebbe tenere pulito un divano in nabuk in questa casa?”
Non le diamo torto. Acqua, colori ad olio e nabuk non vanno decisamente d’accordo.
Le proponiamo un tessuto che abbiamo recentemente scoperto per la sua resistenza e morbidezza. E’ un rivestimento che imita perfettamente la pelle nabuk. In alcuni casi presenta anche delle lievi marmorizzazioni e sfumature tipiche del vero nabuk.
Il pregio è che è lavabile e resistente.
Il giorno di consegna del divano la stanza, o per meglio dire la casa di Giulia, ci sembra ancora più caotica. Degli amici la stanno aiutando a trasportare al primo piano alcuni oggetti di scena per una quadro che sta iniziando. tra i carrelli scoviamo una moto d’epoca.
“Questa è una vecchia moto di un mio caro amico collezionista, non è fantastica?” ci incalza Giulia mentre trasportiamo lì vicino i primi pezzi del divano.
Pochi attimi e tutto è al suo posto.
Ecco il divano di Giulia.
Il divano in tessuto nabuk color beige è perfetto per riscaldare i toni industriali di questa stanza. Giulia lo prova e ne rimane contenta perché la morbidezza e il tatto sono davvero superlativi. Anche il look generale della stanza adesso è meno vuoto e sicuramente questo divano sarà il re della zona living.
Buona vita Giulia!
Redazione Salotto Perfetto
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